03/06/2024 |
Castelplanio-Cerreto d'Esi |
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Distance
km |
Meters of elevation |
Time |
Meteo |
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Ascent |
Descent |
Passed |
In Motion |
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38,5 |
1.242 |
1.116 |
7:15 |
6:23 |
Primo giorno del tour che inizia dall'incrocio tra la SP9 e via degli Angeli a Mergo ed attraversandolo raggiungiamo l'ingresso sul ponte che attraversa il fiume Esino. Girando subito a destra imbocchiamo una stradina che per un breve tratto affianca la ferrovia e successivamente, con un ripido strappo a destra ci conduce a fianco di una rete di recinzione proseguendo poi in leggera discesa verso la località Mare di Mergo. Raggiunto il bivio proseguiamo ancora diritto sulla bellissima strada bianca che affianca lo scorrere delle acque del torrente e ci conduce in direzione del sottopasso della SS76 che superiamo per arrivare al bivio di via Montirone. Deviamo a sinistra per raggiungere la prima traversa e girando andiamo ad attraversare le case della località Contrada Bruscara. Proseguendo su questa stradina secondaria andiamo ad affrontare alcune curve prima di ritrovarci in Contrada Serralta dove procediamo in direzione della traversa sterrata che parte a destra sul piccolo ponticello che attraversa il canale. La stradina asfalto/sterrato procede in direzione di un'altro sottopasso della statale arrivando poi ad imboccare a destra la stradina di via F.lli Bandiera. Seguendola raggiungiamo il passaggio a livello e superandolo ci portiamo ad incrociare la SP14 dove deviamo a sinistra.
Ne percorriamo circa 300 m e all'altezza della curva proseguiamo diritto sull'altra stradina che va ad attraversare le prime case di Serra San Quirico. La strada inizia a salire in modo molto blando e raggiunto il bivio della provinciale proseguiamo diritto per poco più di 100 m e giriamo a destra alla prima traversa di via E. Brega. Uno strappetto ci porta tra le case e con un ultima ascesa a sinistra, su un fondo sterrato, raggiungiamo il bivio con la SP14 . Curvando a destra si prosegue con pendenze intorno al 13% in cui percorriamo questi 300 m che ci separano dalla traversa, a destra, sterrata che parte subito dopo l'inizio del secondo tornante. Entrando ancora in off-road si inizia subito a salire con pendenze, che si sentono subito più impegnative, ci conducono al di sotto della case a strapiombo del centro storico di Serra San Quirico. Risaliamo il pendio che termina a fianco di una delle porte che facevano parte della cinta muraria della cittadina e che a causa di un movimento franoso sono arrivate fin sul sentiero occupandolo in parte. Il vincolo, con le transenne, del divieto di passaggio ci cogli leggermente impreparati ma decidiamo comunque di scendere di sella e superare l'ostacolo con del sano portage superando la volta dell'antico ingresso nel paese. Guadagnata la parte pavimentata della strada è doveroso fermarsi un attimo per ammirare le splendide vedute del circondario e di una parte delle Copertelle.
Percorriamo il tratto pavimentato della stradina che si inerpica verso piazza Libertà dove, dopo una sosta per un buon caffè, riprendiamo a destra il nostro tour passando accanto alla fontana del paese. Inserendoci all'interno di via G. Garibaldi che, in falsopiano, ci conduce verso la periferia deviamo quindi a sinistra sul tornante che entra in Contrada Forchiusa. Dopo la curva a destra troviamo il primo strappo, davvero impegnativo, che per i prossimi 500 m, su un fondo asfaltato, ci conduce al bivio con la SP14 dove la pendenza arriva in alcuni punti al 22%. Siamo entrati nel Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi ed attraversata la provinciale entriamo su un sentiero del Bike Park che risale a destra e con un tornante entra poi all'interno della Val Brecciara. Fondo iniziale non proprio perfetto ma con l'aiuto del motore della @-mtb, anche se al minimo, si passa tranquillamente ma ben presto il sentiero si stringe e alcuni passaggi nel mezzo della macchia mediterranea diventano anche difficoltosi. Non arrendendoci mai procediamo sempre in salita, per questi 1400 m, con pendenze che in alcuni punti arrivano anche al 24% ed arrivati all'altezza della fattoria, in località Monte, inizia finalmente la breve discesa che raggiunge il bivio.
Imboccata, a sinistra, la bella ed ampia strada bianca si inizia ancora a salire e apprestandoci a percorrere una pendenza media intorno al 6% arriviamo prima accanto all'Area Pic-Nic e successivamente ad un trivio. Per nulla stanchi dalle salite precedenti, si fa per dire, giriamo a sinistra immettendoci sulla bella stradina asfaltata che inizia subito a salire. Pendenze intorno al 15% che rimangono invariate per i prossimi 1400 m per aggirare la Macchia delle Monache prima di arrivare all'ingresso della sterrata che parte a destra, in discesa, che va in direzione del Colle di Cupi. Quest'altro bellissimo tratto off-road si divide in due parti; il primo tratto lo si percorre per 1100 m con pendenze negative e tratti anche tecnici al -22%. La seconda parte di 1500 m prevede tratti ancor più impegnativi (-24% in discesa) che consentono di aggirare il Monte San Pietro prima dell'arrivo al bellissimo borgo di Cerqueto. Arrivati a ridosso delle poche case giriamo a destra ed attraversato il piccolo centro abitato scendiamo in direzione dell'incrocio ed attraversandolo si prosegue, sempre in discesa, su una stradina asfaltata che ci porta all'incrocio successivo. Tenendoci leggermente a destra ci immettiamo sulla stradina asfaltata che con una bella e lunga discesa di oltre 3400 m ci conduce con qualche bella curva in località Bivio Pandolfi.
Deviando a sinistra procediamo sempre su asfalto su questa bella stradina secondaria che affianca la provinciale e che ci consente di viaggiare in modo molto più tranquillo fino ad arrivare al piccolo agglomerato di case di Pianello. Lo attraversiamo percorrendo via G. Ragni e arrivati al bivio dell'ampia strada asfaltata giriamo a sinistra. Siamo entrati nella valle del fiume Sentino e procediamo all'interno della Gola di Frasassi su quest'ampia carreggiata con un saliscendi continuo che ci regala immagini davvero suggestive davanti a noi con le falesie dei monti che sono a picco sulla strada. Arrivati all'altezza del parcheggio è d'obbligo una fermata per lasciare le nostre @-mtb legate e salire, a piedi dopo il pagamento del biglietto, sulla bellissima strada pavimentata che con una bella pendenza raggiunge prima il Tempio di Valadier (1828) e poi l'Eremo di Santa Maria di Frasassi (1029). Non si può non fermarsi un'attimo per ammirare la bellezza del luogo in cui ci troviamo con il piazzale davanti al Tempio che prosegue poi sui gradini, a destra, verso l'Eremo. Ma anche girando le spalle alla storia si nota la valle sottostante e sopra tutto questi monti che conservano ancora molte grotte inesplorate.
Scesi nuovamente a livello stradale inforchiamo le nostre @-mtb per dirigerci, a sinistra, in direzione delle Grotte di Frasassi (1948). Le raggiungiamo pochi minuti dopo ma l'attesa per una visita, vista la coda dei visitatori, sarebbe troppo lunga e perciò, per il momento, bypassiamo il tutto e proseguiamo sul nostro tracciato. Strada che procede sempre in falsopiano e con delle ampie curve che ci permettono di visualizzare anche la parte più alta della gola dove il verde delle piante ha oramai inghiottito quasi tutte le rocce. Bellissime suggestioni che rimangono sicuramente impresse negli occhi mentre hai davanti a te una lunga fila, indiana, di biker, dove lasci tutti i pensieri altrove e ti immergi nella realtà odierna insieme agli amici dove è ancor più bello passare da queste parti. Poco più avanti arriviamo a fianco al Camposanto di Genga e subito dopo ci troviamo di fronte all'Abbazia di San Vittore alle Chiuse (1060) ed anche in questo luogo dove la storia venne scritta dai Monaci non è possibile non fermarsi. Qualche scatto fotografico di ricordo non pò mancare così come la visita all'interno della Chiesa prima di sistemare i mezzi perchè nel frattempo è anche arrivata l'ora del pranzo.
Saremmo rimasti li ancora, nel locale del piccolo bar davanti all'Abbazia, ma il dovere chiama e quindi si riparte. Ritorniamo in direzione della rotonda e prendiamo la seconda uscita per percorrere un rettilineo che ci porta a ridosso del ponte che attraversa il fiume Sentino ma non lo attraversiamo perchè, poco prima, giriamo a destra sulla stradina asfaltata e secondaria di via San Vittore. Proseguiamo in falsopiano per circa 500 m e raggiunto il bivio con il passaggio a livello ci teniamo a destra per seguire adesso l'ingresso della sterrata che riparte nuovamente in salita. Prima parte con pendenze intorno al 17% per risalire la prima gobba poi, dopo una breve discesa, eccoci nuovamente in salita ma questa volta con pendenza più accettabile che si attesta intorno al 13%. Poco più avanti attraversiamo il piccolo centro abitato, oramai disabitato, di Palombara di Ferro e con un bel tratto semi pianeggiante ci avviciniamo all'ultima salita della giornata. Siamo al chilometro 28,8 quando inizia questa ennesima salita che per una lunghezza di 1500 m e una pendenza che raggiunge il 18% ci conduce alle porte dell'altro piccolo borgo di San Cristoforo. Per niente agevole la salita ma, fortunatamente, ci sono tornanti che agevolano l'ingresso su tratto successivo per cui in questi punti si può anche respirare. Iniziamo quindi la discesa, sempre in off-road, percorrendo delle belle ed ampie curve che si sommano ai lunghi rettilinei che passano sempre all'interno del bosco e non distanti dalla linea ferroviaria.
Raggiunto il sottopasso della SS76 ritroviamo l'asfalto e poco dopo deviamo a sinistra per imboccare il ponte che attraversa il fiume Esino per portarci tra le case di Borgo Tufico. Il rettilineo che ne segue lo lasciamo poco prima di arrivare allo svincolo della SS256 dove giriamo a destra andando a percorrere il rettilineo, della stradina, che raggiunge il passaggio a livello. Attraversati i binari ci riportiamo su fondo sterrato e quasi sempre in rettilineo andiamo ad affrontare quest'ultimo tratto pianeggiante che passa tra le sponde del fiume e la linea ferroviaria. Alcune parti del sentiero sembrano sparite ma guardando attentamente dove mettere le gomme delle nostre @-mtb si scorge ancora qualche tratto segnato senza dimenticare che abbiamo sempre, davanti a noi, il nostro navigatore in cui controlliamo man mano i nostri spostamenti sulla traccia che abbiamo a disposizione. Attraversato l'ultimo campo arriviamo alla sterrata e deviando per forza a destra andiamo a percorrere via Monterustico ed entriamo nel territorio comunale di Cerreto d'Esi. Dopo un rettilineo, che ci conduce all'ennesimo attraversamento di un passaggio a livello, giriamo a destra e lasciamo l'ultimo sterrato della giornata portandoci su via Dante dove raggiungiamo la prima traversa a sinistra che ci conduce all'incrocio con la SS256 dove con molta cautela giriamo a sinistra e arriviamo alla nostra destinazione ed al termine della prima tappa del tour.
Pier
© Copyright - Pierangelo Resnati
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