07/06/2024 |
Amandola - Pedaso |
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Distance
km |
Meters of elevation |
Time |
Meteo |
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Ascent |
Descent |
Passed |
In Motion |
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65,7 |
1.286 |
1.652 |
7:56 |
6:06 |
Oggi si conclude un tour che dire bello è riduttivo. Tanti i chilometri percorsi e tantissimi paesaggi davvero unici oltre a testimonianze storiche sparpagliate nel grande museo a cielo aperto che è l'Italia. Tutti contenti per quello che abbiamo visto e per quello che abbiamo faticato per andarlo a vedere si parte con l'ultima tappa che è la più lunga in assoluto e dove, avvicinandoci al mare, troveremo sicuramente molti saliscendi ma anche colline più basse (si fa per dire) di quelle che abbiamo scollinato nei giorni precedenti. Lasciamo il B&B di Amandola dove abbiamo soggiornato per la notte dopo aver affrontato l'abbondante colazione servita sulla terrazza a fianco le camere. La strada sterrata che precede l'arrivo sull'asfaltata disegna qualche curva ma la affrontiamo a bassa velocità perchè, forse, qualche briciola di stanchezza comincia ad affiorare. Raggiunta la biforcazione della strada ci teniamo a sinistra per procedere su un'altra bellissima sterrata che in breve tempo ci conduce a fianco delle sponde del Lago di San Ruffino (1961). Percorrendo questo tratto pianeggiante, rientrando sul Cammino dei Cappuccini , lo aggiriamo passando per la parte a nord del bacino lacustre e arriviamo a superare, poi, le transenne. Uscendo dal bosco e raggiungendo l'asfaltata prendiamo a destra e sul ponte andiamo ad attraversare la diga che interrompe il corso del Fiume Tenna. Lasciamo così, alle nostre spalle, quest'altro incantevole luogo e poco prima di arrivare al bivio con la provinciale deviamo a sinistra per procedere sulla bella sterrata che poco dopo arriva al crocevia della SP239 . Mantenendoci a sinistra passiamo davanti all'Abbazia dei SS. Ruffino e Vitale (Sec. XI) dove, entrando all'interno del piazzale antistante la Chiesa, non possiamo non fermarci per una visita sia alla parte esterna che agli interni di quest'altra perla incastonata in uno stupendo paesaggio.
Terminata la visita si riparte prendendo a destra, la provinciale, dove il traffico, anche qui, è abbastanza limitato, andando a percorrerne circa 1000 m arrivando alla piccola frazione Val di Tenna. Deviazione a sinistra su una stradina stretta ed asfaltata che con alcune curve ci conduce fuori dal boschetto per attraversare alcuni pratoni e successivamente il ponte che attraversa il fiume. Raggiunta Contrada Santa Maria Maddalena al bivio ci teniamo a destra e poco dopo raggiungiamo un'altro ponte, in cemento, questa volta chiuso da sbarre dove siamo costretti a scendere di sella per by-passare questi ostacoli. Percorriamo a piedi i pochi metri che ci separano dalla sponda opposta e varcata anche l'altra sbarra ci si mette in sella andando ad affrontare un breve strappo, 300 m al 14% di pendenza, che ci riconduce sulla provinciale. Curva a sinistra per proseguire ancora su asfalto e con la strada, quasi, costantemente in discesa per i prossimi 7,5 chilometri raggiungiamo il bivio di Curetta in località Contrada Valentella. Girando a destra iniziamo subito un primo tratto in salita di circa 550 m dove la pendenza massima raggiunge il 7% fino a quando raggiungiamo il bivio. Girando a sinistra andiamo, adesso ad affrontare la parte centrale di questa ascesa con i prossimi 650 m all'11% prima di arrivare alla parte più impegnativa dove per arrivare al piccolo abitato di Curetta dobbiamo superare gli ultimi 600 m più impegnativi con pendenza intorno al 12%. Prima di arrivare al bivio con la SP42 passiamo accanto alla Chiesa di Santa Maria delle Piagge (1702) e deviando a destra andiamo in direzione del piccolo ma accogliente bar che si trova al di sotto dell'edifico della scuola elementare. Attimo di pausa per riempire anche le nostre borracce e poi si riparte a destra per superare di nuovo la Chiesa ed iniziare un bel tratto in discesa sulla provinciale di oltre 500 m e deviare quindi a destra quando troviamo la traversa di Contrada Santa Lucia.
Inizia una bella discesa che percorriamo, con il freno leggermente tirato, per ammirare il paesaggio delle colline, a perdita d'occhio, mentre andiamo ad affrontare questa bella stradina secondaria che dopo oltre 2000 m raggiunge il bivio di Contrada Madonna di Loreto. Girando a sinistra andiamo, adesso, ad affrontare un'altro strappo di 1000 m che con un tornante raggiunge il bivio con la SP53 . Giriamo a destra e proseguiamo ancora in salita per gli ultimi 800 m di provinciale dove le pendenze arrivano al massimo all'8% per raggiungere il bivio di Contrada Santa Maria in Paganico. Passiamo accanto alla grande Croce in ferro e deviamo a sinistra inserendoci su una stradina che sulle mappe viene indicata come Strada Provinciale dell'Ete Vivo che ci tiene compagnia per oltre 2 chilometri su rettilinei e curve, poi, continue fino all'arrivo al bivio. Anche in questo tratto i bellissimi scorci sul panorama sono davvero non indifferenti. Ogni tanto, perchè anche l'occhio vuole la sua parte, è bello fermarsi per godere di questo bellissimo paesaggio senza l'assillo del traffico così per ricordare questi bei momenti che in questi giorni sembrano non finire mai. Girando a destra, una volta raggiunto il bivio, rimaniamo sempre sulla strada principale e dopo la curva entriamo in Contrada Castellarso Ete dove poco dopo inizia un'altro strappo di ore 3 chilometri che raggiunge il borgo di Belmonte Piceno. Siamo sulla SP45 e procediamo su quest'altra bella ma non impegnativa salita (pendenza al max del 10%) in cui lo sguardo spazia sulle colline che hanno tantissimi colori diversi che passano dai campi arati a boschi ed agli uliveti. La lunga salita termina quando arriviamo ai piedi del borgo ma manca ancora lo strappo sul pavé che ci fa entrare all'interno del centro storico che attraversiamo sulla stretta stradina di via G. Marconi. La leggera salita ci porta poi in una piazzetta dove a destra troviamo la Chiesa del SS. Salvatore (Sec. XII) ed a sinistra il Monumento ai Caduti.
Proseguendo troviamo il bivio con la SP42 dove giriamo a destra e poco dopo ancora a destra per imboccare il rettilineo della circonvallazione nord che aggira le case e che ci riporta al bivio che abbiamo percorso in precedenza dove adesso procediamo diritto in direzione del tornante. Percorriamo tutta la discesa (1000 m), superando i due tornanti, per imboccare quindi il rettilineo che ci conduce a fianco della Chiesa di Santa Maria in Muris (Sec. X) che vediamo dal basso spostata, a sinistra, sull'altura. Proseguendo sulla provinciale iniziamo quindi una salita, 1000 m al 5% di pendenza, che ci regala anche qui panorami stupendi. Anche la discesa che affrontiamo, poco dopo, non è da meno e per i prossimi 4 chilometri in cui il saliscendi è continuo rimaniamo sempre su questa provinciale dove di auto ne vediamo passare davvero poche. L'arrivo a Grottazzolina coincide con l'orario del pranzo ma quest'oggi, il sole cocente che da questa mattina ci ha regalato finora una giornata indimenticabile, ci consiglia di mettere poca roba sotto i denti e di fare soprattutto scorta d'acqua. Un panino veloce e qualche frutto sono il nostro pranzo e poi, dopo un buon caffè si riparte. Andiamo ad attraversare il borgo passando per la centrale via Cavallotti, passando accanto ai bastioni dell'antica città medioevale, dove arriviamo piazza Umberto I°. Alla nostra destra troviamo la Chiesa di San Giovanni Battista (1768) e procedendo a sinistra sulla breve discesa di via G. Garibaldi raggiungiamo l'innesto, a destra, di via Cavour. Percorrendone solamente 150 m arriviamo alla traversa, piastrellata, che parte a sinistra e infilandoci in questa ripida discesa andiamo a seguire questa stretta viuzza che raggiunge il bivio con via S. Pellico. La curva che seguiamo a sinistra ci conduce su via Cupa e poco dopo arriviamo al bivio con via Fontigliana dove girando a destra andiamo a percorrerne solamente 250 m per arrivare all'innesto a sinistra di via Filanda.
Percorrendola tutta raggiungiamo l'incrocio con la SP61 che praticamente attraversiamo per immetterci poi a sinistra sulla strada Ponzanese che attraversa in discesa la campagna in cui superiamo alcune fattorie. L'intera stradina è stretta e con il fondo asfaltato e ci conduce 1000 m dopo al bivio con la SP112 dove curviamo a sinistra per proseguire sempre in leggerissima discesa verso Contrada Capparuccia. Passiamo accanto al Crossodromo Guido Catini proseguendo poi verso il bivio dove, a destra, giriamo sulla strada che ha l'indicazione per Ponzano di Fermo. In rettilineo ed in leggerissima salita, ci porta 250 m dopo a raggiungere la traversa a sinistra su strada sterrata. Girando iniziamo un'impegnativo strappo di circa 600 con pendenze che raggiungono il 18% e poi un tratto leggermente in discesa, tra due fattorie, prima di riprendere altri 500 m di ascesa verso Contrada Casali. Il fondo del terreno passa da sterrato a asfalto ed è anche leggermente in discesa ma, non è però finita perchè ci sono da percorrere gli ultimi 400 m in cui, fortunatamente, adesso la pendenza scende al 12%. Un mangiaebevi ci conduce a fianco del Camposanto e poco dopo arriviamo al bivio con la SP66 dove giriamo a sinistra. Inizio della discesa con ampie curve dove il paesaggio, a sinistra, è davvero notevole e dopo circa un chilometro lasciamo la provinciale per prendere a destra un'altra stradina, secondaria, con l'indicazione per Torchiaro. Si prosegue sempre in discesa e questa volta anche su dei bellissimi tornanti dove si diminuisce la velocità e ci si godono questi 1500 m passando in una parte leggermente più selvaggia di queste colline fermane. Terminata la discesa, incontrando un bivio, ci teniamo a sinistra e percorriamo l'ultima curva per raggiungere il bivio successivo di Contrada Fonte Marina.
Lo lasciamo alla nostra destra e proseguiamo, adesso in salita, entrando in Contrada Mileto dove inizia la parte più impegnativa della giornata con la lunga ascesa verso il borgo di Monterubbiano. Primo tratto di 700 m con pendenza al max del 15,5% poi un brevissimo tratto pianeggiante per proseguire subito dopo con pendenze simili per altri 900 m fino all'arrivo a fianco di un'abitazione isolata sulla collina. Nel frattempo il fondo stradale è cambiato passando su una strada bianca, perfettamente tenuta, che arriva al bivio di Contrada Poggio da dove proseguiamo in leggera discesa fino ad incrociare la SP56 . Curvando a destra, in uno spettacolare paesaggio delle colline e con le prime viste anche del mare, iniziamo i 1000 m che ci separano dal bivio della Contrada Lago-Cancello dove arriviamo con pendenze basse intorno al 4%. La strada prosegue con un'ampia curva a destra che percorriamo sempre in costante salita con pendenze che, adesso, iniziano ad alzarsi fino ad arrivare al massimo dell'8,5% nei rimanenti 2,5 chilometri che ci portano alla rotonda sulla SP2 appena all'esterno delle prime case di Monterubbiano. Seguendo le ampie curve della provinciale passiamo accanto al Camposanto prima di arrivare ad un'altra rotonda dove prendiamo la seconda uscita per entrare nel territorio comunale del bellissimo borgo di Moresco. Al bivio giriamo a destra perchè passando da queste parti è quasi impossibile non entrare all'interno del Castello (1083), perfettamente conservato, su cui spicca la Torre Eptagonale (a sette facce del Sec. XIV). Per entrare all'interno della piazza si passa dalla porta al centro del maniero risalendo le basse scale al di sotto della Torre dell'Orologio. Qualche scatto ricordo di quest'altra bellissima parte del territorio fermano e si prosegue uscendo dalla bella stradina di via Roma che passa accanto alla Chiesa del SS. Lorenzo e Nicolò (1804) posta all'esterno delle mura. Ritorniamo così sulla provinciale e mantenendoci a destra procediamo per oltre 6,5 chilometri in discesa raggiungendo e superando l'altro bellissimo borgo di Altidona dove all'incirca al chilometro 57 del percorso deviamo a destra entrando in Contrada Svarchi. Le belle ed ampie curve di questa strada senza traffico ci fanno presto arrivare sul lungo rettilineo di via Po che arriva nella zona Artigianale e successivamente ad incrociare la SP85 . Con cautela giriamo a sinistra e andiamo a percorrerne circa 1000 m per raggiungere lo slargo sterrato, alla nostra destra, con le indicazioni Lago Azzurro. Girando andiamo a percorrere l'ultimo off-road della giornata sul bel sentiero che aggira prima il campeggio e quindi il bellissimo laghetto in un contesto di canne di bambù e ultime parti dei boschetti adiacenti. Proseguendo superiamo il sottopasso dell' A14 e poco dopo anche quello della SS16 raggiungendo la periferia di Marina di Altidona e deviare quindi a destra sul ponte ciclo-pedonale che attraversa il fiume Aso per portarci a Pedaso dove, accanto alle sponde del Mare Adriatico termina il nostro Marche MTB Tour.
Pier
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